Monumenti e fede
La Val d'Orcia, come tutta la Toscana, è celebre in tutto il mondo come simbolo di civiltà laica. Anche le più piccole comunità sono gelose della loro indipendenza, le questioni della politica locale si discutono animatamente in ogni dove. Tra i colli e i cipressi della Val d'Orcia, però, passa una delle più importanti "vie della fede" d'Europa. Intorno a essa, nel Medioevo, sono sorte chiese e abbazie di straordinario fascino.
La Collegiata, edificio costruito in stile romanico sui resti di un’antica pieve, presenta all'esterno tre portali diversi tra loro per stile e per conformazione.
Il primo, progettato secondo i canoni dell’architettura romanica, è costruito in pietra arenaria e travertino, il secondo edificato nel 1288, presenta sculture di notevole interesse artistico, il terzo ha uno stile tra il romanico ed il gotico.
E’ stato Carlo Magno, secondo una tradizione non confermata dagli storici, a ricevere tra il 774 e il 781 da papa Adriano I le reliquie di San Sebastiano e Sant’Antimo e a fondare in loro onore uno dei più importanti monasteri della Toscana. Anche se il re dei Franchi (e futuro imperatore) non si è fermato in Val d’Orcia, è certo che l’abbazia di Sant’Antimo era già officiata nell’814.
Pio II e la sua città ideale.
Nel castello medievale di Corsignano nasce, nell’ottobre del 1405, Enea Silvio della nobile famiglia Piccolomini; la famiglia, a lungo protagonista della vita politica ed economica di Siena, era stata costretta a rifugiarsi in Val d’Orcia nella metà del ‘300, per motivi politici.
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